IL BAFFARDELLO

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Assuntina Martini, Pieve San Lorenzo

Il Baffardello esiste davvero, […] è un animaletto nero che sta nella stalla dove ci son le mucche e gli piace stare sulla coda, si mette nella coda della mucca e le imboga tutte, il Baffardello esiste davvero, avevano paura.

Andava nelle stalle, l’hanno visto alla Pieve, è un affaretto come… un po’ diverso dallo scoiattolo, ha una coda nera, tutto nero, due baffi lunghi, era a .., ora l’han levata, dalla […], per andar su c’era una stalla, c’era il concime…

Mariangela e Paolo Bocchi, Corubbio

Intervista 2003

Il Baffardello: noi sappiamo che un pastore ha sporcato la porta della stalla e quando questo è entrato ha cominciato a dire: "Schifi! Schifi!" Quindi non era uno strego, ma era un uomo.

Lui gli ha fatto la posta, perché dicevano che era uno strego.

Giovanni Martini, 1912 Pieve San Lorenzo

Il Baffardello è spesso presentato, come un essere dispettoso che nottetempo, mentre i cavalli riposavano nelle stalle, o nelle numerose scuderie, intrecciava con sveltezza la criniera e la coda dei cavalli, in modo che, la mattina, lo stalliere aveva il suo da fare per sciogliere quei curiosi intrecci.

Altri autori lo presentano come un omino cattivo, molto cattivo; infatti durante la notte, mentre i neonati dormivano nella culla, il Baffardello si avvicinava e con la sua manina pelosa tentava di tappare la boccuccia del bambino e farlo morire per soffocamento. L’angelo custode però vegliava sul neonato ed il Baffardello non riusciva nel suo atroce disegno perché aveva la palma dalla mano forata, cioè bucata.

Questa credenza era talmente radicata in Lunigiana ed in Garfagnana che le mamme cucivano agli indumenti dei neonati un breve (breu), un minuscolo sacchetto contenente pezzetti di candela benedetta, di foglie di olivo benedetto ed una medaglina con l’immagine della Madonna col Bambino Gesù.

I ragazzi erano così convinti dell’esistenza del Baffardello che lo scrivente, all’età di otto anni non usciva di casa dopo il suono dell’Ave Maria. Anche durante il giorno guardavo bene intorno se vedevo uscire l’omino dalla stalla.

 

ANNA TRAMONTANA, 3 marzo 1927 Pieve San Lorenzo 

Il Baffardello faceva le trecce alle mucche nelle stalle.

All’imbrunire si sentiva il Baffardello, un verso come un cavallo, più corto, era tipo un gatto credo, e dicevano di non uscire, quando eravamo tutti ragazzi, il mio babbo aveva un seccatoio e la sera si faceva un po’ di ritrovo e si cercava di stare tutti insieme perché ci dicevano: "Guarda che c’è il Baffardello!"

Il Baffardello faceva le trecce alle mucche nelle stalle.

Dunia Spinetti, 1946 Pieve San Lorenzo

La mia nonna [….] veniva con le pecore, voleva mandare le pecore nella stalla, ma le pecore non volevano entrare… come mai… come mai… in mezzo a queste pecore cosa c’era? Iil baffardello: un omino, un piccolo gnomo. (Fatto come?) sembrava un omino [….] uno gnomo [….] la mia nonna l’ha sempre detto.

Clelia Menchi, 1944 Pieve San Lrenzo

Intervista 2003

Ti racconto la storia del Baffardello come me lo raccontava la Marietta qui di Pietrin, che sarebbe stata la zia di Tonino […] che stavano in questa casa qui. Allora lei raccontava… io ero piccola e c’avevo una paura di questo Baffardello! […] e diceva che tutte le sere.. […] a Allora c’avevano l’asino e la mucca e diceva che tutte le sere, andava su, spazzolava questa mucca e andava a mungere e la mattina ci trovava le trecce alla mucca e il Baffardello faceva questa cosa […] Questa qui me lo raccontava sempre la Marietta e tutti, che faceva le trecce al cavallo alla mucca all’asino, a chi ce l’aveva… e la mattina. […] io quando ero piccola avevo una paura, quando andavo nella stalla, di questo Baffardello, che poi non si è mai visto […] ho sempre sentito dire di questo Baffardello che ti facevano una paura: "Stai attento che c’è il Baffardello… […] La Marietta mi diceva sempre che c’erano queste trecce, stasera mi ha rifatto questa cosa.. ma non me l’ha mai fatte vedere… le sfaceva la mattina e poi la sera la rifaceva.

Giglia Pierotti, 1927 Metra

Mia nonna mi raccontava quella del "Baffardello" e diceva che era un omino con le gambine corte che dormiva sotto i letti dei ragazzi e mia nonna mi diceva che c’era una donna che faceva la tela e il Baffardello tutte le sere gliela sfaceva e lei, pensa e pensa come fare, e allora un giorno dice "Quel bell’omino che mi sfa la tela, perché non la rifarà?" e tutte le sere lo ripeteva e allora una notte sente il rumore del telaio e era lui che rifaceva la tela.e era un omino dalle calze rossa e dal berretto rosso.

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