SERPENTI

Anna Tramontana, 1927 Pieve San Lorenzo

Il Devasto… [….] di colore non lo so, i serpenti suppergiù…

C’è chi dice che l’ha visto e che aveva anche la cresta, e anche con le orecchie… … l’hanno visto entrare nel cimitero, c’era una tomba grande tutta in sasso, dove ora hanno fatto gli ultimi forni, dove c’è anche [….] c’era questa tomba grande che aveva un finestrino e lui passava di lì ed entrava dentro.

Aveva la testa grossa come un gatto con il labbro rivolto verso il basso, si vede dalla vecchiaia e poi aveva le corna.

Dicono che è grossissimo...

A Bergiola c’era un serpente grosso che avevano tutti paura dicevano il Devasto, questo qui stava solo a Bergiola non era lungo un affare tozzo tanto è vero che l’ha visto anche la zia Edda era a cavallo lì per andare su a Bergiola a cavallo al miccio ai Pianelli e gli ha fatto un salto perché la strada faceva un po’ di conca e una cunetta e lui era lì dentro e quest’asino si è puntato, è saltato indietro e lei è cascata dal miccio… si è presa paura e non so se è ritornata indietro,

Clelia Menchi,1944 Pieve San Lorenzo

Il Devasto... la Marietta diceva che aveva la panerina in testa, più grossa di quella di un gallo.

 

Traggiai Dino

La leggenda è cominciata prima della guerra, prima del 1940, diciamo 10 anni dopo che Bergiola è stata abbandonata, dopo il terremoto nel 1920, è venuto il terremoto, tutti gli abitanti l’hanno abbandonata e dopo qualche anno in questa selva quassù, hanno cominciato ad avvistare questi serpenti, anche grossi, che nel paese abbandonato avevano trovato rifugio per vivere tranquilli e sicuri, forse più di uno, tre potrebbero esserci benissimo.

Il primo è stato mio nonno Martini Agostino che gli ha dato il soprannome, uno l’ha visto al cimitero, era un serpente grossissimo, un altro a Bergiola, di giorno andava a dormire a Bergiola e di notte veniva giù al cimitero per mangiare i morti. Infatti c’erano delle buche nel cimitero a quel tempo lì, che si aprivano per andare giù e per metterci i morti.

Da quel tempo lì han cominciato: il primo è stato Spinetti Settimo che ha detto "Voglio vedere questo serpente se posso prenderlo" è andata su con il fucile a pallettoni doppio zero, come erano una volta e infatti l’ha visto sulle mura al sole, lui era a sette otto metri di distanza, davanti alla chiesetta che ora abbiamo restaurata, gli ha sparato prima un colpo e allora questo serpente si è alzato su di un mezzo metro ed ha detto che era una cosa enorme e quando era in piedi, così alto, circa 60 cm gli ha sparato un altro colpo e si è alzato anche di più per vedere e si avviava per scendere giù dal muro e lui è venuto a casa e il serpente l’ha lasciato lì. Questo è stato quello che ha detto lui a me prima di morire e poi l’ha detto anche ai suoi figlioli.

Nel dopoguerra è stato avvistato prima da Menchi Luigi gli si è fermato un asino carico che non voleva andare per niente avanti anzi voleva andare indietro a quel punto lì è andato a vedere e c’era questo serpente in mezzo alla strada, l’asino è scappato e ha detto che il serpente era grosso più della sua gamba tanto era grosso

Dopo invece nel 65, quello di prima era nel ‘40- ‘42, è stato visto da Ottolini, un po’ più distante da Bergiola, a un chilometro e mezzo, lui aveva tagliato degli alberi faceva il boscaiolo, aveva tagliato quattro piante di cerro, dei tronchi grossi almeno 20 cm poi si è messo a mangiare insieme a suo cognato lì a pochi metri, poi va là per cominciare a lavorare e in mezzo a questi tronchi, per terra c’era un serpente grosso come loro, più grosso dei tronchi, il serpente quando l’ha visto l’ha guardato, si è girato e è partito in discesa che muoveva dei sassi grossi che c’era tutta una pietraia lì e spostava quei sassi che rotolavano insieme a lui da tutte le parti fino al canale, poi è tornato indietro insieme a lui a vedere ma se ne era già andato.

L’ultimo che l’ha visto è stato Castelli di Piazza che faceva il rappresentante scendeva giù sotto Bergiola ha visto scendere un affare grosso tre metri e grosso così, ha bloccato la macchina, lui è sceso giù, gli è passato davanti alla macchina a un metro e è andato via, è arrivato giù in negozio e c’era anche mia moglie, quest’uomo balbettava e non parlava più era bianco, cercava dell’acqua, ha bevuto poi si è ripreso e ci ha raccontato.

L’ultimo invece l’ha visto Franceschini Armenio era per funghi, proprio lì a 500 metri, era arrotolato su se stesso, quando l’ha visto lì così lui è rimasto, si è alzatola detto circa di mezzo metro lì, ha detto che ha aperto la bocca, minimo era 10 cm ma anche era 15 cm di diametro, è scappato di corsa e è andato a casa quando è arrivato a Bergiola, c’era l’Angelita: gli è passato davanti a corsa, non l’ha neanche vista e lei gli ha chiesto: "Armenio cosa ti succede che scappi così?" e lui gli ha risposto "Se avessi visto quello che ho visto saresti morta invece di camminare!" era nel 1970 circa.

… Se fosse lo stesso avrebbe quasi 400-500 anni, campano così e crescono sempre, può darsi però che qualcuno sia morto

…Vanno sottoterra quasi 10 metri c’è tutto vuoto sotto…

…Tutti i sepenti vivono 4 o 5 centinaia di anni

…Quando sono vecchi hanno le corna, infatti uno ce l’aveva, e c’hanno anche la cresta, i denti circa due cm

… Non sono velenosi, si alzano su e aprono la bocca

… Uno ha trovato un biscio con due code perché uno stava mangiando l’altro

… Mangiano topi, rospi, ramarri

… Si mangiano anche tra loro

… E' più di vent’anni che nessuno l’ha rivisto ma allora tutte le selve erano pulite…

… I cinghiali potrebbero averli uccisi o i tassi

… Lassù a Bergiola non c’era il cimitero, ci sono solo dei fondi

… Hanno trovato un camminatoio che va sotto le mura, tra la prima e la seconda cinta, fra le mura e le case e potrebbe essere nascosto lì.

… D’inverno può mangiare di meno perché non esce

Giovanni Martini, Pieve San Lorenzo 1912-2003

Un fatto assai strano fu tante volte ricordato da Ottolini Domenico da Antognano. L’Ottolini riferiva che, nel mese di settembre, mentre disboscava tagliando gli sterpi sotto ai castagni, per raccogliere , a ottobre, le castagne, si imbattè in un curioso animale, simile ad un ramarro. Un rettile molto lungo con zampe.
Il gruppo dei disboscatori si spaventò: non avevano mai visto un simile animaleIl rettile si infilò nel sottobosco e, camminando, muoveva la cima degli arbusti.
Parlarono dell’animale con un villeggiante a Pugliano, il quale asserì che si trattava di un serpente migratore, già avvistato anche in Tea e fu chiamato"Devasto".
La leggenda dello "Spersordo" si riferisce al maschio della vipera, che chiamano anche "aspide": aspis sordidus (aspide sordido, puzzolente, sporco).
L’aspide puzzolente, se è molestato, per difendersi trasuda un liquido maleodorante.
Effettivamente la vipera e le bisce popolano tutti i fianchi del cocuzzolo sul quale sorgeva l’abitato di Bergiola.
A chi si avventura in quei paraggi è consigliabile muoversi con prudenza, indossare indumenti che coprono le gambe ed essere armati di un bastone lungo e robusto.

Il Devasto non esiste però a Bergiola, che è un posto abbandonato, sotto alla nostra pineta, c’è una sorgentina e più in là, verso la croce, un’altra ancora, poi c’è il pozzo, i serpenti non hanno bisogno, loro, di bere ma aspettano lì vicino i topini che si avvicinano a bere Il devasto non esiste, però è successi un fatto curioso: che degli uomini stavano a pulire sotto le selve e a scarvare e vedevano muoversi nel paledro, e anche le piantine, e dice che videro un grosso serpente, che aveva anche le zampette, che camminava e muoveva l’erba. E si sono dati da fare ad andargli dietro, ma non l’hanno preso. Qualcuno ha detto che potrebbe essere stato un animale di passaggio. Poi uscirono fuori tutti, io ho lavorato molto a Bergiola e effettivamente si trovavano tanti bisci grossi, non pericolosi, i botali che mangiano i rospi, lo prendono per una zampetta e cominciano a succhiare e succhiano tutto il sangue e così diventa piccolo poi lo mangia e allora si dilata nello stomaco, ma dentro c’ha la bota, lo digerisce piano piano… ci mette dei giorni… Ero io e il povero Erminio, eravamo a chiudere per le pecore nella pineta, e l’abbiamo visto e abbiamo detto: "Guarda, uno ha tagliato un castagno e ne ha lasciato un pezzo lì!" e invece era un serpente.

Anna Pia Tramontana, 1924 Pieve San Lorenzo

Bergiola è il posto dei serpenti…

…facevano di quegli urli, anche un certo fischio dicevano, c’era una chiesina allora già rotta, si mettevano lì, c’erano quelle mura vecchie, quella stradetta venendo su dalla via di S. Antonio, dopo se c’è più non lo so, c’era una stradetta un po’ chiusa, si andava su e si entrava proprio dentro, sentivano, di quei fischi, fiiii… fiiiii…, dicevano che si chiamano tra loro, così dicevano a quei tempi.

A Bergiola c’è di quegli arnesi

…in primavera, maggio, giugno è il mese buono

…li vedono quando passano nella strada si ammucchiavano è la verità

…ci sono e ci saranno sempre

…dicevano che aveva anche la cresta

… non sarà uno solo

Il serpente non morsica con i denti, lui succhia, succhia, succhia e la fa passare dalla bocca, dopo si mette a dormire e può dormire anche un mese, gli viene una pancia grossa…

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