Il Maestro Martini

“TASSA SUL CELIBATO”

CELIBE È L’UOMO NON CONIUGATO IN MATRIMONIO E SI USA ANCHE CHIAMARLO “SCAPOLO”

 

Il celibato era molto in auge nell’Italia del 1910-1920 forse a causa della povertà, della miseria che regnava sovrana specialmente nella campagna.

 

Non mancavano però i “GETTATELLI” i figli nati fuori dal matrimonio, oppure da donne NUBILI e portati di nascosto alla RUOTA degli ospedali o degli orfanotrofi, dove venivano accolti, curati, allevati, oppure affidati a chi ne faceva richiesta con un compenso giornaliero di lire zero e 50 centesimi, cioè mezza lira, pari a lire 5.000 attuali.

 

La RUOTA era ed è ancora in uso in alcuni conventi. Ha la forma di credenza girevole movendosi introno ad un asse ep permette alle persone chiuse nell’edificio, di dare o di ricevere dall’esterno senza essere viste.

 

Tutti gli ospedali, gli orfanotrofi avevano la RUOTA. Il portatore del neonato sistemava il cesto nella ruota, tirava la cordicella della campanella e se ne andava.

Molte famiglie che avevano diversi figli maschi PRENDEVANO AD ALLEVARE una bambina che poi tenevano come figlia propria.

 

La spesa per i GETTATELLI oppure ILLEGITTIMI gravava sui comuni e sullo stato. gli orfanotrofi erano pieni all’inverosimile ed il governo del tempo, con a capo Mussolini Benito, con REGIO DECRETO del 19 dicembre 1926 istituì la TASSA CELIBI che colpiva tutti i maschi, non sposati, tra i 25 e 65 anni di età.

Il legislatore del tempo pensava. “Vuoi vivere da solo per non sobbarcarti l’onere di una famiglia? Allora pagati il privilegio”.

 

La tassa celibi era molto forte; si aggirava sui 350/400 lire annue, dalla quale nessuno sfuggiva.

La quota del tempo, rapportata alla quotazione attuale, si aggirerebbe sui tre, quattro milioni annui.

Infatti una mucca con vitellino costava Lire 350/400, mentre la paga giornaliera di un buon minatore o cavatore, era di Lire 5/5,50 alla giornata di otto, nove ore.

Dalla tassa celibi erano esonerati i sacerdoti, i chierici, i monaci e i poveri infelici con gravi malformazioni fisiche.

 

La famiglia che non pagava la tassa sul celibato veniva assoggettata al SEQUESTRO di quanto aveva in casa. Se il debitore era un nullatenente scontava la somma con la prigione a Camporgiano.

Con questi ricavi lo stato aiutava gli ORFANATROFI, le famiglie affidatarie di un minore ed elargendo un premio di Lire 500 al primogenito.

La tassa sui celibi non è un’invenzione del governo Mussolini; esisteva presso molte collettività ed esistevano, a tale scopo, leggi nell’antica Roma.

 “DE MARITANDIS ORDINIBUS” Intorno alle disposizioni, leggi, per maritarsi.

“DE ADULTERIS COERC ENDI” Come reprimere gli adulteri ed altre varie leggi dell’imperatore Cesare Augusto.

 

Questa imposizione fu tolta con la caduta del fascismo il 25 luglio 1943.

 

 

Giovanni Martini 9-1-1997

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Ultimo aggiornamento: 07-06-25