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Il mio paese |
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Il cinema parrocchiale Così scrisse Don Armenio Notari sul suo diario: Gennaio 1949 "Già da tempo parlavamo di costruire una sala cinematografica con macchina a "passo ridotto", ma come di cosa lontana..." febbraio 1950: "Quasi ad occhi chiusi, ma fiducioso nella provvidenza ho iniziato la costruzione della sala cinematografica, a ponente della chiesa, presso la casa colonica, coadiuvato da Frediani Giovanni che mi ha dato anche L.50.000 per i mattoni importanti 100.000 Antonio Traggiai, Peghini Augusto e Massari Attilio, proprietari della macchina. Ho avuto anche valido aiuto da quasi tutti i parrocchiani per cui ho speso poco per la mano d'opera anche nella parte muraria e di falegnameria; mentre la Ditta Blandini mi concesse buona parte del legname e del cemento."
La struttura costituì una risorsa preziosa e multiuso per il paese. Vi furono proiettati filmati, istituiti corsi, riunioni e allestite rappresentazioni teatrali e recite scolastiche fino ai primi anni '70. Caduto in disuso, fu poi venduto dalla Curia a privati e utilizzato come fondo per attività commerciali fino ad un nuovo e ancora attuale, abbandono.
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