Il mio paese

La stazione ferroviaria: com'era

La stazione ferroviaria a Pieve, dagli anni '60 fino all'inizio degli anni 2000 era, oltre che un angolo caratteristico del paese, anche un ritrovo tradizionale per la popolazione, in particolare per i giovani che vi trascorrevano i momenti di svago. Molti in paese conservano almeno una foto scattata in uno degli angoli più pittoreschi: i giardinetti, con le panchine e al centro la vasca rotonda abbellita da uno zampillo d'acqua che fuoriusciva da dei sassi di tufo ricoperti di muschio, in cui nuotavano pesciolini rossi.

              

La  presenza di un bar-tabacchi attirava persone di passaggio e locali, che spesso si soffermavano a chiacchierare anche all'esterno. Sul piazzale, in estate, venivano montate le giostre. I giovani passavano le giornate e le serate nei giardinetti attigui, nello spazio all'aperto di fronte al bar e nel piazzale di fronte. In tempi più moderni un jouke box allietava i pomeriggi e le serate. 

     

Fino agli anni '80 era curata e abbellita dal personale in servizio, in particolare dal Capostazione Pietrino Borghesi, che ricevette anche prestigiosi riconoscimenti in merito.

           

  
Tutto cambiò con la trasformazione dell'area ferroviaria in scalo merci e movimentazione dei materiali lapidei su camion, che ha occupato e stravolto parte del piazzale e modificato l'edificio. L'ingente investimento della ditta Kerakoll che gestisce i trasporti, avrebbe "salvato" la tratta ferroviaria dal rischio soppressione e creato preziosi posti lavoro, ma ha anche modificato radicalmente l'aspetto e la qualità di vita della frazione e dell'intero paese.

50° Anniversario dell'inaugurazione della Galleria Lupacino 

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