Il territorio

Minucciano: il Parco delle Statue stele

 

I Liguri, gruppi pastorali stanziatisi nella fascia medio collinare per esigenze difensive, lasciano tracce di sé nella fonetica ( la "d" cacuminale), nei reperti  rinvenuti, ma soprattutto nelle loro opere più conosciute: le statue stele.

A conferma degli insediamenti preistorici dei Liguri è la notevole presenza delle statue stele rinvenute presso Minucciano ed oggi conservate nel museo allestito presso il Castello del Piagnaro di Pontremoli (MS).

Nel prato antistante il Santuario sono visibili tre riproduzioni fedeli degli esemplari ritrovati durante i lavori di scavo della strada sottostante.

Questi menhir ritrovati per lo più casualmente (solo uno è stato estratto dopo ricerche archeologiche), coprono un periodo che si protrae tra l’età del bronzo e del ferro.

L’area di diffusione delle statue stele è varia, ma soprattutto si estende nell’area lunigianese e nell’arco ligure, fino a raggiungere la Provenza e la Penisola Iberica.

Questi "Idols sans bouche" , idoli senza bocca, forse eroi, comprendenti anche un’eroina, ritrovati lungo l’antica via di comunicazione Pieve- Bergiola – Minucciano, dovevano far parte di un vero "santuario" preistorico protrattosi nel tempo fino al periodo cristiano.

Anche l’iconoclastia subita in tempi remoti da questi idoli, "idoli fregit" come prescrivevano i vari Concili, è confermata con la santificazione del luogo mediante l’erezione dell’attuale santuario della Madonna del Soccorso.

 

 

 

 

 

 

 

La maggior parte delle persone ignora però che il prof. Renzo Barbieri (dalla cui pagina F.book è stata tratta l'immagine sottostante) ha avuto il merito del riconoscimento, presso un agriturismo sopra a Minucciano, di una quarta statua stele riutilizzata nella costruzione di un muro di cinta.

Attualmente sono tutte conservate presso il Museo del Piagnaro a Pontremoli

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