Il territorio

 

ll castellaro di Renzano

  • Ubicazione e profilo storico del sito
  • Risultati della campagna di scavo (prossima pubblicazione)
  • Il parco delle statue stele di Minucciano

Nel 1962 è stato scoperto, su un'altura sovrastante l'abitato di Pieve San Lorenzo, un "castellaro" attribuibile agli antichi Liguri Apuani.

La località del ritrovamento, denominata appunto "kastdar" (castellaro) nella forma dialettale, è posta su un'altura dominante tutta la valle del torrente Tassonaro, affluente dell'Aulella, ed è facilmente accessibile dal versante Nord- Est, attualmente anche attraverso la rotabile Pieve S. Lorenzo- Albiano, mentre presenta verso Sud uno sbalzo scosceso e ripido, completamente coperto a rovi e ginestre, che scende fino al sottostante torrente Fiatana. La cima è pressoché pianeggiante nella parte centrale, quasi deliminata da un muro di grosse pietre allineate intenzionalmente, la parte più alta culmina a Sud, dove affiorano rocce naturali, mentre al lato Ovest, degrada in un pendio più o meno dolce.

Si tratta  quindi di una posizione tipica di castellaro, difendibile su due lati, mentre una parte più prominente restava in comunicazione con i monti più alti.

La campagna di scavi, condotta dal prof. Augusto Ambrosi, seguì le indicazioni di Ubaldo Formentini, che studiando la zona, indicava la dislocazione dei vari insediamenti come tipico esempio di organizzazione demoterritoriale ligure, che vedeva la pieve, sita nel fondovalle, come centro di attrazione commerciale e politico dei circostanti insediamenti pastorali.

Il castellaro è posizionato poco sopra il piccolo borgo di Renzano, sull'antico sentiero che dalla Pieve conduceva al Monte e quindi a Capoli, nella valle del Serchio e alla Pieve di Castello (odierna Piazza al Serchio)

La valle , estremamente ricca di fondi prediali romani sembra aver mantenuto , molto più che in altre zone, in carattere arcaico ricco di indizi che possono chiarire realtà oggi non più rintracciabili altrove. Qui sembra infatti di poter individuare un rapporto costante fra pieve- castellaro-vico.

Alla Pieve, come già detto, situata nel fondovalle fanno riscontro le comunità pastorali poste all'intorno, sulle soprastanti colline, sicuramente accertatati: Minucciano e Pugliano, posti rispettivamente a nord e a sud, Sermezzana ed Albiano, che, data la loro vicinanza sono da considerarsi un tutt'unico, all'altra estremità. posta su un crinale Ugliancaldo, ad ovest, Bergiola, situata su un colle esattamente di fronte al castellaro, nella stessa direzione, sull'antica via di collegamento con Minucciano attraverso l'attuale santuario della Madonna del Soccorso.

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Delimitata così da una corona di centri pastorali e caratterizzata dal ripetersi del toponimo "castdar", a circa metà strada fra Pieve e i vari insediamenti, sicuramente ogni centro era collegato alla valle con un proprio sentiero e sicuramente altri castellari erano sorti a guardia di chi tentasse di risalire la valle.

Mentre il castellaro di Renzano ha avuto la fortuna di essere stato sommariamente esplorato archeologicamente, degli altri si conosce solo la testimonianza toponomastica.

Partendo dalla presumibile successione conciliabolo -> pago -> pieve scopriamo nella valle una serie di aggregati rispondenti a giurisdizioni e funzioni diverse: il pagus, al centro della valle e delle vie di comunicazione fra la valle del Serchio ed il litorale lunigianese; il vicus ancora vivo in una parte del paese di Renzano come in altri circostanti, ed il castelliere, altrettanto presente nella forma latina anche ad Argigliano e ad Ugliancaldo.

Nelle condizioni topografiche che stiamo esaminando il castellaro non appare esattamente come un luogo di difesa delle comunità pastorali quanto come insediamenti sorti o abitati, per lunghi periodi e successivamente stabilmente, soprattutto in periodi di pericolo o di occupazione del fondovalle. Sono così probabilmente stati fondati i vici di Renzano, Novella, Bugliatico, Argigliano e Vinacciara, mentre probabilmente Albiano, Pugliano e Ugliano non hanno castellari di difesa perché lo erano loro stessi:

Se, infatti si allarga l'osservazione a tutta l'alta valle dell'Aulella, cioè anche al territorio limitrofo compreso nella giurisdizione comunale di Casola, si presenta un analogo quadro dove i castellari di Regnano e Reusa sono strettamente connessi topograficamente agli insediamenti. Inoltre va notata l'intensa romanizzazione della valle che è cosparsa di un rilevantissimo numero di toponimi fondiari romani.

Il presente testo è una sintesi tratta da "Il castellaro di Pieve S. Lorenzo nell'alta valle dell'Aulella" di Gabriella Martini, pubblicato sul Giornale Storico della Lunigiana N.14

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